Internet è la principale fonte di informazione per i giovani di oggi, i cosiddetti “nativi digitali” che saranno gli adulti e i decisori di domani. Ma questo è più o meno tutto quello che sappiamo. Come cercano informazioni in rete? Quali siti o canali considerano affidabili? Come selezionano cosa leggere e ciò cui credere? Il progetto LOIS analizza come i giovani tra i 16 e i 20 anni identificano, accedono e valutano le informazioni in rete. Molti studi hanno esplorato questo ambito, ma nella grande maggioranza dei casi chiedendo alle persone di fare una ricerca su internet mentre erano in un laboratorio, seduti di fianco a un ricercatore, “pensando ad alta voce”, o completando un questionario. Il progetto LOIS cerca di cambiare l’approccio, e chiede a dei partecipanti volontari di cercare alcune informazioni in uno specifico scenario (ad es., sulla politica locale) quando e dove vogliono, usando i loro dispositivi; traccia poi il loro traffico web in modo da raccogliere dati che descrivono cosa i partecipanti effettivamente fanno quando cercano in rete. I log di navigazione vengono analizzati con algoritmi di data-mining per identificare dei pattern, che vengono poi messi in relazione con specifiche variabili (stato socio-economico, autoefficacia digitale, conoscenze pregresse, ecc.) e con una autovalutazione della propria ricerca. Il progetto LOIS genererà nuove evidenze sui comportamenti online dei giovani, e offrirà spunti nel campo dell’educazione ai media digitali, in particolare in relazione al passaggio tra competenze effettive e autodichiarate, sull’importanza dei temi e sulle variabili che influenzano la messa in atto delle competenze. Contesto scientifico e sociale La ricerca di informazioni è un’attività chiave nella vita di una persona, e anche nella vita politica di una comunità: la democrazia si basa sull’idea che i cittadini possano compiere scelte buone in base a informazioni affidabili. Comprendere le pratiche di ricerca online dei giovani produce non solo risultati accademicamente interessanti, ma dà anche spunti per lo sviluppo di materiali didattici per insegnare le competenze di Information Literacy.
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