In sintesi Malgrado il basso impatto ambientale in confronto ad altri materiali da costruzione, soprattutto per via delle ingenti quantita‘ prodotte, il calcestruzzo finisce per consumare circa il 3% dell’energia primaria e risulta responsabile di circa il 5% delle emissioni di anidride carbonica. L’impatto ambientale proviene soprattutto dalla produzione del cemento e delle armature d’acciaio. Una soluzione particolarmente efficace, sviluppata negli ultimi anni, consiste nel realizzare elementi precompressi sottili in calcestruzzo ad alte prestazioni e autocompattante, rinforzato con cavi di precompressione in materiale polimerico con fibra di carbonio. Questa tecnologia permette di realizzare elementi strutturali (travi, elementi di facciata, etc.) molto leggeri, ma ad alta resistenza e durabilità. Soggetto e obiettivo Il calcestruzzo utilizzato in queste applicazioni contiene una quantità elevata di cemento, che comporta un alto livello di energia grigia e nel contempo scorrimento viscoso e ritiro elevati, i quali inducono notevoli perdite di precompressione. Per superare questi problemi, in questo progetto il contenuto di cemento nel calcestruzzo verra‘ ridotto del 50-80%, sostituendolo con diversi tipi di aggiunte minerali (polvere di calcare, ceneri volanti, fumo di silice, etc.) ed al contempo riducendo drasticamente il rapporto acqua/cemento. La riduzione del rapporto acqua/cemento e‘ necessaria per garantire bassa porosita‘, alta resistenza a compressione e buona adesione con i cavi di precompressione, ma potrebbe risultare in un aumento del ritiro che dovra‘ essere compensato con soluzioni ah hoc. Contesto socio-scientifico Il nostro lavoro permetterà di ottenere ricette per calcestruzzo ad alte prestazioni a basso contenuto di cemento, con basso impatto ambientale e allo stesso tempo piu‘ economiche. Queste ricette potranno essere direttamente trasferite al settore industriale grazie a collaborazioni in corso con un prefabbricatore e con un produttore di calcestruzzo.
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